Di Rosangela Barbato
Acquistare un immobile è un passo importante nella propria vita, prendere casa vuol dire assumersi un grande impegno ed essere pronti a pagare diverse imposte.
Vediamo insieme le principali:
- Imposta di registro, cioè un tributo che si paga quando si registrano determinati atti presso l’Agenzia delle Entrate. Chi compra casa da un privato deve versare un’imposta di registro del 2% per la prima casa e del 9% sulla seconda casa, sul valore catastale dell’immobile.
- L’imposta ipotecaria e catastale, per chi compra da privati sono entrambe di 50 euro come prima casa.
- Chi compra casa da un costruttore è tenuto a pagare l’Iva al 4% se si tratta della prima casa, del 10% se si tratta invece della seconda casa o di un immobile di lusso. In questo caso l’imposta ipotecaria e catastale costeranno 200 euro l’una.
- L’Imu, che si paga solo sulle seconde case.
- Tari, ovvero la tassa sui rifiuti che viene calcolata con una quota fissa determinata sulla base della superficie dell’immobile ed una quota variabile in base al numero degli occupanti dell’abitazione.
Comprare una casa: un investimento fruttuoso
Malgrado l’obbligo di versamento di tutte queste imposte e tasse, in Italia l’80% della popolazione possiede una casa.
Questo perché, nonostante le imposizioni fiscali siano tante, ad oggi investire nell’acquisto di un immobile significa investire nel proprio futuro. Le case vengono percepite come un bene rifugio, cioè un tipo di investimento che tende a mantenere o aumentare il proprio valore nei periodi di crisi economica o instabilità dei mercati finanziari, un po’ come l’oro che è un altro bene rifugio per eccellenza.
Per quanto la situazione economica italiana possa essere instabile, una casa di proprietà, se tenuta bene, aumenterà di valore negli anni e, qualora la si voglia vendere, si ha la garanzia di percepire un guadagno dalla vendita.
Il termine “immobile” è evocativo. Si può fare questo investimento e la casa resta
lì, sia che si scelga di andarci a vivere subito, sia che si scelga di affittarla e di trasferirsi lì in futuro. È un’immobilizzazione facilmente recuperabile perché se i proprietari scelgono di venderla, possono facilmente recuperare quanto speso nell’acquisto e nel mantenimento.
Essere in affitto spesso comporta dover cambiare casa nel corso della propria vita, mentre con una casa di proprietà, anche se piccola, non si corre il rischio di doversi spostare spesso.
Insomma, acquistare un’immobile non è solo un investimento per il futuro, ma soprattutto una garanzia che altri investimenti, come quelli in borsa, non possono dare.