Di Rosangela Barbato
Quando il proprietario di un immobile si accorda con un inquilino per l’affitto della sua proprietà, si possono stipulare diversi tipi di contratto, ognuno con le proprie agevolazioni.
Per l’affitto esistono varie tipologie di contratto, tra cui contratto a canone concordato e a canone libero ed entrambi possono godere del regime fiscale della cedolare secca.
Contratto a canone concordato
Il contratto a canone concordato è un tipo di affitto in cui il canone di locazione viene deciso seguendo gli accordi territoriali stabiliti fra associazioni e sindacati, che rappresentano inquilini e proprietari e i comuni.
Il canone concordato può essere applicato a contratti dalla durata di:
- 3 anni+2 di rinnovo per le abitazioni;
- Da 6 a 36 mesi per gli studenti universitari;
- Da 1 a 18 mesi per i contratti transitori.
Con il contratto a canone concordato, il locatore avrà delle agevolazioni fiscali, come la cedolare secca ridotta al 10% (invece del 21%) e la riduzione dell’IMU.
L’inquilino invece pagherà un canone più basso rispetto al mercato libero e avrà un contratto tutelato e regolato.
Contratto a canone libero
Il contratto a canone libero a uso residenziale è anche noto come contratto 4+4, poiché ha una durata minima di quattro anni e può essere rinnovato automaticamente per altri quattro.
In questo caso, a differenza di quanto avviene per il contratto a canone concordato, il canone viene deciso liberamente tra inquilino e proprietario.
Con questa tipologia di contratto si hanno però meno agevolazioni fiscali.
Il regime fiscale della cedolare secca
Infine il proprietario ha facoltà di scegliere un regime fiscale a lui più conveniente, ovvero la cedolare secca.
Quest’agevolazione si attiva attraverso il pagamento di un’aliquota che è fissata al:
-21% su canoni di locazione per i contratti a canone libero;
-10% su canoni concordati ordinari, su canoni concordati stipulati per soddisfare le esigenze abitative di studenti universitari e sui transitori, con contratto di durata che va da un minimo di un mese a un massimo di diciotto mesi.
La cedolare secca può essere applicata solo per contratti d’affitto di immobili ad uso abitativo effettuati tra persone fisiche che non agiscono secondo un’attività di impresa o professionale.
Il locatore che sceglie di applicare la cedolare secca nel contratto di affitto è tenuto per legge ad avere un canone di locazione bloccato per tutta la durata del contratto.
Inoltre con la cedolare secca non si pagano i bolli in fase di registrazione né l’imposta di registro annuale, ciò si concretizza in un risparmio monetario sia per il locatore che per il conduttore.