Di Rosangela Barbato
L’Intelligenza artificiale sta pian piano entrando a far parte della nostra quotidianità. Anche chi non è avvezzo all’uso della tecnologia, ha sentito parlare almeno una volta di questo sistema che promette di facilitare le nostre vite.
L’intelligenza artificiale ci permette di costruire immagini, tradurre lingue ed è in grado addirittura di guidare un’auto.
Ormai opera in vastissimi settori, uno di questi è quello immobiliare.
L’IA sta cambiando il modo in cui si comprano, vendono, affittano e gestiscono gli immobili.
Innanzitutto l’intelligenza artificiale è in grado, attraverso l’analisi dei dati, di stimare il probabile valore di una casa o di un edificio in maniera veloce e precisa.
Può fare previsioni di mercato e viene utilizzata dai siti immobiliari per offrire agli utenti contenuti personalizzati. Attraverso lo studio dell’algoritmo di chi cerca casa, l’IA può offrire annunci personalizzati calibrati sulle necessità degli utenti.
Il sistema è in grado anche di potenziare i tour virtuali attraverso la creazione di rendering 3D realistici e di arredare le stanze virtualmente per avere un’idea di come potrebbero essere allestite nella realtà. L’IA fa anche da intermediaria tra il cliente e l’agente immobiliare: può fissare appuntamenti e inviare documenti, diventando quindi una sorta di “segretaria” virtuale.
L’IA e i suoi difetti: la mancanza di esperienza umana
Come ogni innovazione tecnologica, ci sono pareri contrastanti sul suo utilizzo.
È opinione diffusa che l’intelligenza artificiale sia ancora troppo acerba per poter pensare di sostituire l’essere umano.
Nel caso del settore immobiliare, l’IA può essere utilizzata per pubblicare gli annunci in maniera più veloce.
Quando si pubblica l’annuncio di vendita o di affitto di un immobile, l’intelligenza artificiale si può usare per renderne la presentazione più accattivante. La descrizione dell’immobile che viene fatta dall’IA può però risultare artificiosa. Insomma, per quanto seducente possa risultare, non è difficile capire che non sia frutto della mente umana. L’IA può offrire vantaggi in termini di rapidità, ma manca dell’esperienza umana. Solo un agente immobiliare che pratica da anni il suo mestiere può sapere, ad esempio, che per proporre un’offerta al cliente è meglio essere diretti piuttosto che pomposi nella descrizione degli annunci.
L’impatto ambientale
Un altro fattore importante di cui bisogna discutere e di cui si parla troppo poco, in relazione all’utilizzo dell’IA, è l’inquinamento.
Se si analizzano i dati, emerge una situazione alquanto preoccupante.
In merito a questo tema, Geopop riporta un interessante studio della startup “Hugging Face”, in collaborazione con la Carnegie Mellon University. Secondo questa ricerca, generare una singola immagine con i più comuni modelli Ai grafici impiega, in pochi secondi, la stessa energia che si utilizza per caricare completamente uno smartphone. Produrre l’energia che serve ad alimentare l’intelligenza artificiale porta a produrre diversi gas come la Co2, ovvero l’anidride carbonica. L’anidride carbonica prodotta è maggiore nei Paesi più dipendenti dai combustibili fossili, come gli Usa.
Quando si parla di inquinamento ambientale in riferimento all’IA, bisogna considerare non solo l’utilizzo da parte dell’utente, ma anche l’impatto che ha sull’ambiente la fase di addestramento dell’intelligenza artificiale.
Sempre Geopop riporta uno studio dei ricercatori dell’Università del Massachussets Amherst. Questi stimano che l’intero processo di addestramento potrebbe produrre fino a 300 tonnellate di Co2. Nel caso di ChatGpt-3, l’energia usata è stata pari a quella consumata dal ciclo di vita di 5 automobili, dalla produzione alla rottamazione, dopo una percorrenza di 200.000 km.
Insomma, risulta alquanto contraddittorio che in una società che promette di essere sempre più attenta all’ambiente, si parli così poco dell’impatto ambientale che ha l’intelligenza artificiale, vista ad oggi come il presente e il futuro della tecnologia.
L’IA è lontana dall’essere perfetta e il dibattito etico che si genera dal suo utilizzo non può essere ignorato.