Di Rosangela Barbato
Si definisce successione ereditaria il processo legale per cui i beni, i diritti e le obbligazioni di una persona deceduta vengono trasferiti ai suoi eredi o legatari.
Quando la persona defunta non ha lasciato un testamento avviene una successione legittima. La legge italiana prevede che gli eredi legittimi siano: il coniuge, i figli, se il defunto non ha figli si procede con i genitori, fratelli e sorelle, e altri parenti in ordine stabilito dalla legge fino al sesto grado. Dopodiché se non ci sono altri parenti, i beni vengono devoluti allo Stato.
Quando la persona deceduta ha lasciato un testamento si procede alla successione testamentaria. I beni posseduti vengono distribuiti secondo le sue volontà, nel rispetto dei diritti degli eredi legittimari, che hanno diritto ad una quota legittima, ovvero a una quota minima dell’eredità.
Infine vi è la successione necessaria, che è la parte dell’eredità che deve andare comunque agli eredi legittimari, anche contro la volontà del cosiddetto de cuius.
Alla morte del de cuius, si avviano le pratiche per la successione. L’eredità viene offerta agli eredi che possono accettare oppure rinunciare. Se ci sono più eredi, si procede alla ripartizione dei beni.
La dichiarazione di successione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data del decesso. Invece nel caso in cui l’eredità sia inferiore a €100.000 e non comprenda immobili, non c’è obbligo di presentare la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate.
Gli eredi devono affrontare alcune spese per dichiarare la successione.
Si paga innanzitutto l’imposta di successione. Essa si applica sulle quote ereditarie e varia in base al grado di parentela. Ad esempio coniuge e figli sono tenuti a versare un’aliquota del 4% quando il patrimonio supera la franchigia di €1.000.000 per ciascun beneficiario. Quindi se un figlio eredita €900.000, non paga imposta. Se eredita €1.100.000, paga il 4% su €100.000.
Quando si ereditano degli immobili
Se vengono ereditati beni immobili bisogna pagare un’imposta ipotecaria e catastale.
Si paga il 2% del valore catastale per l’imposta ipotecaria e 1% del valore catastale per l’imposta catastale.
Se l’erede ha i requisiti per la prima casa allora le imposte sono fisse: €200 ciascuna.
L’erede ha i requisiti per la prima casa se non è titolare di altra casa acquistata con agevolazioni prima casa su tutto il territorio nazionale, se non possiede un’altra abitazione nel comune dove c’è l’immobile ereditato e se risiede nel comune dove si trova l’immobile.
Infine bisogna tenere conto delle spese per la presentazione a cura di un professionista abilitato, dei diritti di segreteria e bolli, diritti di conservatoria e catasto all’Agenzia delle Entrate.